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"Di tutti gli uomini sacri della nostra cultura, gli heyoka sono i più strani e misteriosi e forse i più importanti. Un tempo ce n'erano più di oggi, quando anche noi eravamo molti di più e liberi. Oggi è sempre più difficile imbattersi in un vero contrario, ma io penso che i contrari esisteranno finché esisteremo anche noi". "Per noi un uomo è ciò che la natura o i suoi sogni decidono. È una cosa che riguarda solo lui" diceva un tempo un Uomo Sacro dei Lakota (Sioux). "Noi rispettiamo un uomo per quello che è" gli fa eco, oggi, un giovane appartenente alla tribù degli Omaha. Il trascorrere del tempo, la catena che salda le varie generazioni fra loro resta inossidabile per i Nativi Americani: sopra ogni cosa essi pongono il rispetto per tutto ciò che la Creazione ha posto su Madre Terra, animato o che ai nostri sensi si mostra privo di vita. Così, il mondo degli uomini "diversi da tutti gli altri", gli Heyoka della tradizione lakota, ovvero i "Sacri Pagliacci" che vivevano la vita al "contrario"; o delle "Donne con Due Facce", o degli Winkte - gli "Uomini- donna" -, per la prima volta viene raccontato in quest'ultimo libro di Enzo Braschi sulla cultura degli Indiani d'America. Così come ci viene raccontato "dell'imparentamento" del genere umano con i "Contrari del Mondo di Sopra": i Katchinas degli Indiani Hopi, i Muxul - i "Guardiani delle Stelle" degli antichi Maya -, il Piccolo Popolo dei Cherokee, dei Seneca, dei Mohawk, dei Mi'kMaq?...