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"L'autore ci accompagna nel passaggio dalla segregazione manicomiale all'odierna organizzazione della psichiatria con tratto garbato e profonda onestà intellettuale. [...] Arata, pur essendo stato fra i protagonisti del passaggio dall'ospedale psichiatrico all'assistenza territoriale, evita accuratamente trionfalismi narcisistici. Ritengo di poter dire che l'Autore è ben consapevole che la soluzione totale non è nel cervello, né nel conflitto "vero", né nella società cattiva; quello che ci deve impegnare è lo studio umile e attento di quello che ci può aiutare a combattere le profonde sofferenze di chi è affetto da disturbo psichiatrico. È comunque naturale che non si poteva prescindere dal restituire ai nostri pazienti la libertà, e questo mi pare il messaggio fondamentale del libro di Arata." (Dalla Presentazione del Prof. Filippo Bogetto)