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Il romanzo biografico si divide in due parti, nella prima parte la Maremma, o meglio le "maremme", terre caratterizzate dalla presenza delle paludi e della malaria, difficilmente abitabili nel periodo estivo, dunque condannate ad un basso livello di popolamento e perciò bisognose di braccia. E i necessari contatti con la montagna appenninica, con il suo rigore climatico invernale, che spingeva parte della popolazione maschile a ricercare altrove fonti supplementari di reddito, a quello dell'economia del castagno e del pascolo estivo. La migrazione stagionale verso la Maremma ha così rappresentato, per vari secoli, una risposta alle condizioni ambientali, demografiche ed economiche del contesto locale della montagna. Nella seconda parte, dopo aver delineato questa cornice generale, l'autore ci propone il racconto biografico di tre generazioni del proprio ramo materno, a partire dal primo Novecento, quando nella montagna di Cetica due giovani appartenenti ad agiate famiglie della società locale decisero di unirsi in matrimonio, scontrandosi con la logica di conservazione dell'integrità dei patrimoni che contrassegnava quel mondo e vennero ad abitare in Maremma...