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"Dire "la mia vita con i giovani nella mia Maremma" non significa certo affermare che i giovani di Maremma sono diversi dagli altri del resto del mondo. I ragazzi per certi aspetti sono tutti uguali, anche se diversi l'uno dall'altro, hanno tutti bisogno delle stesse cose, di essere ascoltati, di sentirsi amati e compresi, di sentire che dividi con loro parte di te e che tu l'aiuti a trovare un senso a questa vita; loro sono ciò che noi diamo loro la possibilità di essere. Fare una tale affermazione significa piuttosto che il mio così intenso rapporto con i miei ragazzi è stato per così dire mediato da questa bella terra di Maremma. Sì, una terra può fare da galeotto, se solo noi abbiamo la volontà di metterci in silenzio ad ascoltare le sue voci e tanto più sarà profondo il silenzio che riusciamo a creare in noi, tanto più la natura ci parlerà della vita. Allora ci dirà che un giovane aspetta da me quello che io, da giovane, mi aspettavo dai grandi, mi prenderà per mano per farmi capire, riflettendo, che cosa mi aspettavo, quali erano le mie attese, mi farà capire che lei, la natura, è vivente come me e che io sono parte integrante di lei, lei è il tutto io una sua parte." (l'autrice)