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L'opera affronta il tema della trasparenza dei contratti e dei mercati bancari e finanziari sotto il particolare e poco esplorato profilo delle complesse dinamiche che, in questo settore più che in altri, connotano il rapporto tra mercato e contratto e l'interazione tra tutela della concorrenza, regolazione autoritativa dei mercati e autonomia privata. L'analisi dell'evoluzione dell'azione pubblica di governo dell'economia, che, dismesse le dirette partecipazioni nelle attività economiche, assume le forme della regolazione autoritativa di mercati liberalizzati e privatizzati, è volta ad evidenziare come tale azione sia giunta ad incidere sull'autonomia privata funzionalizzando il contratto, e attraverso di esso l'intero sistema-mercato, alla realizzazione di interessi pubblici, tra cui in primo luogo la tutela della concorrenza, a garanzia della stabilità, efficienza e integrazione dei mercati nonché dell'efficace tutela dei consumatori. La concorrenza, elevata a interesse pubblico fondamentale e principio giuridico generale, diviene così primario obiettivo di politica legislativa sulla cui base si misura l'ammissibilità di limitazioni della libertà di iniziativa economica e dell'autonomia privata con atti di regolazione dei mercati, ancora prevalentemente considerati fonte normativa secondaria. Esaminata la nozione giuridica di trasparenza e la sua rilevanza centrale con specifico riferimento ai mercati bancario e finanziario, l'indagine dell'evoluzione del quadro normativo di riferimento si sofferma sugli interventi del legislatore europeo successivi alla recente crisi finanziaria che attribuiscono alla trasparenza una nuova centralità andando ben oltre la tecnica della eteroconformazione del contratto per introdurre misure di controllo su strutture organizzative e gestione di banche e intermediari finanziari al fine di garantirne correttezza di comportamento ma anche sana e prudente gestione. L'analisi, infine, dell'evoluzione del sistema di vigilanza finanziaria europea si sofferma, con considerazioni de iure condendo, sul recente passaggio dalla vigilanza nazionale armonizzata all'Unione bancaria europea che, con un deciso rafforzamento della scelta federalista, segna una discontinuità nella storia del diritto bancario europeo, andando oltre le finalità di un mercato unico per volgere al più ambizioso obiettivo di un'effettiva integrazione europea, unica possibile risposta alle sfide poste dalla globalizzazione dei mercati.