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I libri della prima decade, così come quelli della quarta e della quinta, hanno visto la pubblicazione, anche recente, di commenti (ricordiamo i nomi di Ogilvie e di Oakley per la prima decade e quello di Briscoe per la quarta e la quinta); diverso è il discorso per quanto riguarda la terza decade, per la quale manca un altrettanto sistematico lavoro di commento. A proposito, in particolare, del libro XXVII, se da un lato possono ancora risultare validi, per vari aspetti, commenti ormai datati (pubblicati tra fine Ottocento e inizio Novecento), dall'altro risulta evidente la necessità e la possibilità di dare un nuovo contributo agli studi su questo libro dell'opera storica liviana. Il libro XXVII si rivela di particolare importanza nel contesto della terza decade: è un momento di svolta nel racconto della seconda guerra punica, in quanto, dopo il fallito tentativo di Annibale di attaccare direttamente l'Urbe (cfr. 26, 7-11), la situazione volge a favore dei Romani. Pervade il libro uno stato di tensione continua, legata all'arrivo di Asdrubale in Italia, tensione che si scioglie solo nella parte finale, in seguito alla fondamentale vittoria nella battaglia del Metauro.