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Musicista e musicologo precocemente scomparso, docente in molti Conservatori italiani, l'autore propone in quest'opera postuma un raffinato divertissement dedicato agli anagrammi: gioco di parole, ma anche chiave di volta per comprendere l'intimo significato di un vocabolo, o la natura più riposta di una persona. Se una Claudia può risultare a volte acidula, Carlo Denti si anagramma in tendi l'arco. E un arco teso verso la bellezza e la conoscenza è infatti il suo itinerario biografico, purtroppo precocemente interrotto.