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"'Giorni in pausa' potrebbe a prima vista essere definito come un tronco giovanile che affonda le sue radici nell'adolescenza; ma presto ci si accorge che l'effettiva situazione da cui nasce il libro è piuttosto quella di una discesa lungo il tronco per riaffondare nelle radici: insomma, una re-immersione radicale nel tumulto tipico dell'adolescenza. Che significa ciò? Dal punto di vista emotivo, un continuo e diretto passaggio avanti e indietro: dall'entusiasmo/tristezza della contemplazione amorosa all'entusiasmo/tristezza di fronte al panorama della propria psiche. In questa prospettiva la definizione più ovvia del libro potrebbe essere: un canzoniere amoroso." (Dalla Prefazione di Paolo Valesio)