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"Io sono un bibliomane. Presento cioè un comprovato disturbo che mi lega indissolubilmente ai libri e al loro accumulo. Sono invero un bibliomane virtuoso, nel senso che i libri che mi procuro compulsivamente, poi li leggo. Ci tengo a distinguermi dai bibliomani non virtuosi, conosciuti anche come bibliomani ignoranti o vani, povere anime affette da un morbo che li costringe a circondarsi di oggetti che non utilizzano, o utilizzano solo di contorno, magari stipati frettolosamente in una libreria o abbandonati su improvvisati ripiani, quasi a suggello di una delusione ricevuta, o impilati a terra - torri vacue e vacillanti, simboli vuoti, tristi monumenti dedicati alla Babele che inesorabilmente li attanaglia e li imprigiona." In questo volume, l'autore tratteggia un colto e divertente excursus dei "malati di libri" e delle loro manie. Una storia sull'amore per i libri e sul loro accumulo che, come un morbo, nel tempo ha visto protagonisti i personaggi più vari - da Bacone a Borges, da Hesse a Leopardi, forse il più fulgido esempio di bibliomane mai esistito.