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Le storie raccontate in questo libro hanno come protagonisti ragazze e ragazzi che, durante la guerra di Liberazione in Emilia-Romagna, fecero una scelta di campo decidendo di combattere il fascismo, senza mai cedere alle sue prepotenze. Si trovarono così a combattere per la libertà e la giustizia sociale, a essere tosti e giusti per necessità. La maggior parte di loro non aveva una formazione politica e aveva pure studiato poco, ma l'impulso di libertà che li pervadeva li rese allergici fin da subito alla dittatura mussoliniana e agli invasori nazisti. Andarono in montagna oppure scelsero la strada della clandestinità in città. Il loro antifascismo fu cosa semplice e schietta: con le loro gesta, spesso fantasiose, sempre temerarie, dimostrarono che nella vita si può e si deve osare, anche quando tutto sembra perduto.