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Come guarda un medico una città? Quali analogie possono darsi tra gli esseri umani e i luoghi che ospitano le loro vite? Esiste il concetto di salute perfetta? In questo contesto, che significato assumono le parole "prendersi cura"? Quali intenzioni, nuove relazioni richiedono per potersi realizzare nella vita di ciascun individuo? Chi può definirsi "medico" oggi? Ponendo l'accento sui concetti di differenza e indifferenza, con uno sguardo rivolto all'etica della biologia e civile, in quello che potremmo chiamare un "diario di bordo", Carlo Fabbri riflette sull'attualità di questi interrogativi proponendo inusuali connessioni tra il nostro stato di salute e quello della nostra società.