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"Spesso, nei miei viaggi in cui parlavo d'arte, mi portavo dietro un blocco per gli appunti e ogni tanto provavo, con una penna simile a questa con cui scrivo, a fare qualche rapido schizzo dei monumenti che avevo davanti agli occhi. Non ambivo alla perfezione del tratto, ma solo a tracciare, sulla carta, un ricordo di un luogo. Quasi tutti, in viaggio, scattano fotografie; oggi, con le tecniche recenti, ne fanno migliaia. Ma forse dopo, a casa, dopo averle inflitte agli amici, non ricordano quasi nulla di ciò che hanno visto; e neanche una parola delle lingue che hanno ascoltato. A me restano questi incerti schizzi... così è nato quest'album, che mi è caro."