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Gabriele Cremonini completa con questo libro la sua personale trilogia in nero dell'Appennino tosco-emiliano: dopo "Sputasangue", storia terrigna, ed "Amanita", vicenda infuocata, un romanzo d'acque, violente e ripide, come quelle che scorrono tumultuose tra le montagne. A fine Seicento, Dinda, incantevole fanciulla violata, è costretta a divenir feroce per vendicarsi di chi impunemente ha distrutto la vita sua e dei suoi, e impara la destrezza delle armi, senza mai destar sospetto che una donna, sola, potesse esser tanto letale. Infatti tutti cercano un uomo selvatico e terribile, mentre lei riguadagna gonna e rispetto in città. Storia di vite dure e amare tra i monti, prive di gioia e dense di fame, rese con una personalissima lingua...