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Le due 'intercenali' "Maritus" e "Uxoria" sono tra i prodotti più feroci dell'antifemminismo quattrocentesco; due operette che riprendono, in maniera più acre, più argomentata e più crudelmente raffinata, una lunga e molto antica corrente misogina. Partendo da quei motivi - circolanti nella cultura italiana del tardo Trecento e del primo Quattrocento - che furono, come ebbe a dire Carlo Dionisotti, la "ripugnanza per la diversità, inferiorità e prepotenza della donna" e il "ribrezzo del piacere sessuale".