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Dal 1945 al 1980, trentacinque anni di vita personale e professionale di uno dei protagonisti dell'urbanistica italiana, dai primi momenti della lotta alla rendita urbana, che caratterizzerà il suo intero percorso lavorativo ed esistenziale, alle nuove prospettive dell'austerità urbanistica, passando per intense esperienze amministrative: nel 1960, chiamato a disegnare il nuovo volto di Bologna nella Giunta del sindaco Dozza; quindi un decennio più tardi, nella Regione Emilia Romagna. Un'autobiografia che si intreccia ad alcune tappe fondamentali del Novecento, e che, come dice l'autore nell'introduzione, vale la pena ripercorrere "per comprendere meglio quanto accade oggi e magari evitare alcuni errori che stiamo facendo in Italia, ma anche a Bologna e in Emilia Romagna. Senza la presunzione che il passato possa insegnare nulla al presente; ma solo con la speranza di indurci a non ripetere gli sbagli di ieri e di lasciare ai nostri figli un Paese migliore".