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"Povera gente, i testicoli da cui siamo nati, sono ancora sempre la nostra sostanza. Immensamente più felice è lo scemo, il povero, il malvagio, di cui funzioni il membro, che non il genio, il ricco, l'evangelico, anormale là sotto..." Pubblicato postumo nel 1952, "Il mestiere di vivere" è il memoriale di Cesare Pavese nel quale l'autore annota, sotto forma di appunti frammentari, i suoi pensieri e le sue sensazioni. Iniziato dall'autore mentre era stato confinato dal regime fascista a Brancaleone (Rc), e continuato fino alla morte, ne costituisce l'autobiografia. "Tutto questo fa schifo. Non parole. Un gesto. Non scriverò più." ...conclude anticipando il gesto estremo con cui la notte tra il 26 e il 27 agosto 1950, pose fine ai suoi giorni.