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Nella Berlino dei primi anni trenta, alla vigilia dell'ascesa del Partito nazionalsocialista di Hitler, un gruppo di ragazzini, alcuni dei quali orfani, altri fuggiti da riformatori, trova il senso della propria vita nell'appartenenza a una delle tante gang che affollano i sobborghi cittadini. I Fratelli di sangue lottano per la sopravvivenza, scontrandosi con le autorità costituite nel disperato anelito di una libertà che costantemente si vedono negata. Tra vagabondi, mendicanti, artisti di strada, ladruncoli e prostitute bambine, l'autore ci accompagna nei vicoli di una città pervasa dalla disperazione, dove a governare sono miseria, fame, alcol e totale assenza di prospettive. Un romanzo crudo, vivido ed estremamente toccante, che dipinge un quadro talmente realistico della situazione della Germania dell'epoca, da finire bruciato nei roghi nazisti.