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"La steppa" è la storia di un lungo viaggio, che il piccolo Egòruska, mandato dalla madre a studiare in città, compie in parte in calesse, insieme allo zio e a un anziano sacerdote, e in parte su un convoglio di carri colmi di balle di lana, in compagnia di un disomogeneo gruppo di contadini-mercanti. Un incedere lento attraverso la sterminata steppa ucraina, in apparenza monotona e immutabile, ma in realtà disseminata di stimoli visivi e sonori che il fanciullo impara a conoscere, ad amare e a temere. Tra accampamenti improvvisati per sfuggire alla calura del giorno, pasti frugali attorno a un fuoco, temporali che paiono non aver fine, racconti fantastici e storie di un passato troppo a lungo rimpianto, Egòruska, sempre più lontano dall'ambiente rassicurante in cui sempre ha vissuto, impara a conoscere il mondo e se stesso, avvertendo, per la prima volta, il peso della solitudine e l'incertezza di un futuro a cui, suo malgrado, si trova destinato.