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Ne "La via del male" si ritrovano gli elementi tipici della produzione della Deledda: gli uomini della sua misteriosa Sardegna, primitivi e taciturni, chiusi nelle loro credenze e tradizioni, in lotta contro un destino avverso che finisce inesorabilmente per piegarli, agitati da passioni violente, guidati da amore e odio, indotti a peccare e, conseguentemente, oppressi da un insopprimibile rimorso. L'autrice racconta il desiderio che spinge Pietro povero servo della famiglia Noina - verso Maria - la bella figlia del padrone -. Arrestato con la falsa accusa di furto di bestiame, quando Pietro viene rimesso in libertà, scopre che Maria si è nel frattempo fidanzata con un giovane benestante, Francesco Rosana. Spinto da Antine, suo ex compagno di cella, Pietro acconsente a percorrere la "via del male". Poco dopo il matrimonio di Maria e Francesco, questi viene misteriosamente ucciso e la giovane, dopo anni di lutto, acconsente a convolare a nozze con Pietro, divenuto nel frattempo un mercante di bestiame. Ma quando una lettera, ricevuta a pochi giorni dal secondo matrimonio, rivelerà a Maria la vera identità dell'assassino di Francesco, sarà lei a dover scegliere tra ottenere giustizia per un marito che in fondo non aveva mai amato e affrontare lo scandalo, oppure tacere e accettare di seguire Pietro lungo la via del male.