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Scritto nel 1758 e basato su un autentico caso giudiziario, il romanzo narra la storia di Susanna Simonin, frutto di una relazione adulterina della madre e, in quanto tale, da sempre invisa agli occhi di colui che riteneva suo padre. Costretta dalla famiglia, anche per motivi economici, a entrare in convento, viene destinata al monastero di Longchamps. Qui i continui maltrattamenti della madre superiora la inducono a denunciare i soprusi, ma, perso il processo, viene spedita in un altro convento, dove attira le morbose e lascive attenzioni della badessa. Dopo lungo tempo, incapace di tollerare oltre quella situazione, decide di fuggire, riconquistando quella libertà tanto a lungo agognata. Diderot denuncia con questo testo non solo le angherie e l'abuso di potere che caratterizzano l'ambiente monastico, ma altresì l'ingiustizia di una madre che costringe la figlia a espiare le proprie colpe. Un romanzo moderno e attuale che suscita una profonda e lucida riflessione sull'aspirazione umana alla libertà.