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Capolavoro dello scrittore russo, questo lungo racconto narra la storia di Aleksiej Laptiev, figlio di un ricco commerciante moscovita, che si innamora, non ricambiato, di una giovane e splendida fanciulla di provincia. Pur non provando per lui alcun affetto, Giulia Sierghejevna, decisa ad abbandonare la monotonia della campagna, acconsente al matrimonio. Giunta a Mosca, però, mostra nei confronti del marito un'indifferenza che rasenta, talvolta, l'ostilità e, nel tentativo di non subirne a lungo la presenza, comincia a frequentare i nuovi amici, gettandosi nell'allegria della vita notturna della città. Deluso, Aleksiej si accorge di aver commesso un grave, quanto irreparabile errore, che lo porta a sprofondare nell'angoscia e nella depressione. "(...) tutto era divenuto chiaro per lui, bisognava abbandonare ogni speranza di felicità, vivere senza desideri, non sognare e non attendere. (...) Tutto gli era ormai indifferente, non bramava più nulla e poteva ragionare con freddezza persino del suo stesso amore (...)". In "Tre anni" Cechov dipinge una grigia mediocrità, rivelandosi, come suo solito, un profondo conoscitore dell'animo umano e delle tragedie che vi si celano.