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Un'oscura missione da compiere, un'intrusione funesta, uno sconosciuto turbamento dei sensi. È l'insondabile la materia prima di cui è composto questo romanzo, uno dei più inquieti e affascinanti di Joseph Conrad, destinato a occupare, tra i capolavori dell'autore di "Cuore di tenebra" e "La linea d'ombra", una posizione eccentrica. Pubblicato nel 1920 "Il salvataggio" completa infatti, a oltre vent'anni di distanza, la trilogia aperta da "La follia di Almayer" (1895) e "Un reietto delle isole" (1896). Una lunga e complessa gestazione che riconduce un Conrad più che sessantenne ai luoghi e alle atmosfere della giovinezza e dei suoi esordi letterari: il caldo opprimente, le interminabili bonacce, le immobili notti stellate della Malesia; una natura primordiale capace di insinuarsi nell'animo, sfibrarlo, alterarlo, indurlo alla prolungata inerzia o all'azione estrema. Eroe indiscusso e tragico della vicenda è il capitano Tom Lingard, che già compariva nei due precedenti romanzi della trilogia malese. Qui Conrad lo ritrova più giovane, al comando del brigantino Lightning, impegnato tra gli insidiosi stretti che separano il Borneo dalle isole vicine. Lingard è un inglese che ha reciso le proprie radici, fissando la sua dimora tra quelle acque remote, dedicando la vita al mare, ai commerci, agli affari locali. Per onorare una promessa sta dirigendo la nave verso l'impervia Costa del Rifugio... Prefazione di Ernesto Ferrero, con un saggio di Dario Pontuale.