Tab Article
La poesia di Diomede, e non a caso questa sua ultima silloge ha per titolo "E Dedalo è in me" - anagramma del suo nome - è attraversata da questa tensione, e si offre da subito come rivelazione, atto di memoria, rimemorazione, intima e universale insieme, di un'esperienza che torna a instaurarsi nel presente per mezzo della parola, in un processo mai concluso, come nel labirinto costruito da Dedalo e nel quale era stato rinchiuso. E, così, l'immagine di una parola poetica che invita ad entrare nell'intrico sapiente di immagini e simboli, metafora della condizione umana, che si fa carne palpitante, materiale memoria, traccia visibile di un senso profondo e misterioso del mondo, appare in tutta l'opera poetica di Diomede, della quale questa silloge si rivela come esempio-campione della sua lunga esperienza e formazione creative.