Tab Article
Un'umanità dolente ed insofferente è qui ritratta e trova la sua sintesi nel personaggio di Andrea, il cui travaglio interiore ed esistenziale è reso con uno stile asciutto ed incisivo. Andrea presenta un'identità in bilico tra slanci artistici(con richiami alla figura di Rachmaninov ) e cinismo disperante(che sconfina nel sadismo), che ne contrassegnano l'esperienza umana in maniera indelebile. La sua solitudine è ben sintetizzata da una stupenda frase del romanzo: "immaginò che il mondo fosse una specie di grande pietra senza spigoli, una pietra dura e ruvida, asettica, senza emozioni, né sensazioni, che non trasmettesse nientr'altro che rigidità e freddezza" . L'autrice sembra richiamarsi espressamente ad alcune tematiche care a Dostoevskij nel tracciare il percorso esistenziale accidentato del protagonista.