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Nell'ansia di reprimere qualunque voce di dissenso, il Regime fascista mise a punto un sistema di spionaggio di rara efficacia: una ragnatela composta, oltre che da informatori di professione, anche da comuni e pavidi cittadini, sempre pronti a denunciare ai Carabinieri qualunque manifestazione di dissenso, anche la più innocua. Il risultato fu un numero incredibile di indagini "celerissime", con tanto di interrogatori, perquisizioni, confronti tra testimoni e perizie calligrafiche, con l'inevitabile corollario di condanne pronunciate nei confronti dei "sovversivi", bambini e anziani compresi. Duce truce, per la prima volta, pubblica le denunce segrete dei prefetti contro i responsabili delle "offese al Duce": circa cinquecento storie che documentano, spesso con involontaria comicità, l'implacabile furia del fascismo contro i suoi critici. Una vera e propria guerra civile combattuta dagli organi di Polizia contro comuni cittadini, "colpevoli" di usare l'arma della satira e dell'ironia contro la poderosa macchina della disciplina fascista e il suo rovinoso corollario di guerre, ingiustizie e povertà.