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Questo libro mira a ricostruire come si è formato un patrimonio di concetti, idealizzazioni, pregiudizi intorno agli italiani che nati nel corso del Risorgimento li ha poi accompagnati, condizionandoli, fin quasi ai giorni nostri. Attraverso una letteratura fin qui ignorata (martirologi e eroizzazioni), questo libro ripercorre luoghi cardine del processo di unificazione, ponendo il corpo nella sua fisicità al centro dell'indagine. Corpi offerti alla violenza, al dolore, al supplizio, alla follia. Corpi idealizzati (Garibaldi), virilizzati dalla retorica dello svantaggio, demonizzati dalla "guerra civile". L'unità della nazione segnava l'attenuazione della retorica intorno ai martiri, per opera dei governi Depretis e l'investimento della corruzione del corpo "borghese". Vi si opponeva Garibaldi con l'invenzione dei Mille, proclamando l'indipendenza del suo corpo dallo Stato e dal Governo. "Pinocchio" e "Cuore" completavano la svolta. Risorgendo dal suo corpo di legno nell'Isola della Capretta, cioè a Caprera, Pinocchio si affrancava dai genitori e diveniva un "uomo nuovo". Inaugurando una democrazia di tutti i corpi, "Cuore" emancipava anche i disabili. L'osservatorio del corpo apre una via non convenzionale per rivedere come gli italiani si sono immaginati, combattuti e formati.