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"Filomena è entrata in una fabbrica a venticinque anni. Nel 2000. 'Non una fabbrica qualsiasi - racconta - mi hanno chiamata all'Olivetti di Leini'. Oggi lavora in un call center del Gruppo Telecom. 'Sono stata felice di lavorare per la Olivetti, per me significava una occupazione con stipendio congruo, buone condizioni di lavoro e rapporti corretti'. Oggi non è un bel lavoro quello che facciamo, dice, 'ma dobbiamo sperare che duri'. Un modello di trasformazione, lavoratori in transito. Un modello 'fragile'. Speriamo che duri, si augura Filomena". Filomena, Daniela, Andrea, Nina, Luciano, Sergio, L.C., Pier Paolo, Simona, Beppe, Ivan, Barbara, Mario, Michele, Jarquin sono le voci di questo libro. Metalmeccaniche e metalmeccanici del Torinese, dove la crisi ha picchiato duro, ma che è tuttora un punto di riferimento da cui chi si occupa di lavoro non può prescindere. Non un omaggio, quindi, a una storia in esaurimento, ma il racconto di una parte importante del presente e del futuro di questo Paese.