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«Claudio Comini si sente parte d'un unico universo, dove l'amore è sostanza primordiale del Dio da cui tutto ha origine. Leggendo le sue poesie si avverte la forza con cui trasmette l'oggettività materiale di tutto ciò che ci circonda sia nella porzione scura, sia in quella più chiara ed immateriale che predomina il suo pensiero intellettuale e autocosciente.» (Franco Pulzone). La nuova raccolta di Comini si ripropone di trasferire maggiormente, rispetto al passato, le osservazioni paesaggistiche ad un livello di indagine psicologica che corrisponde a quello che i filosofi tedeschi chiamano, non senza malizia, Erlebniss, vale a dire "esperienza vissuta"... Un Comini quindi che si accorge definitivamente, sulla base delle sue esperienze esistenziali, alcune piacevoli ed altre più amare, di quanto la realtà del lago, da lui tanto amata, sia stata filtrata periodicamente dal suo Io, attento a rimasticare ogni dettaglio interiore riguardante la bellezza e la vastità dello spettro visivo quando incontra la massa lacustre.