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Sulla porta dello stabilimento balneare si legge 'dog beach', una dizione che sarebbe più rassicurante completare con le parole 'sono ammessi anche i padroni'; per evitare che qualcuno di loro pensi di non poter entrare. Riguardo al divieto di entrare esteso ad altri animali, nessuno ha mai pensato alla sua necessità, finché un giorno non si è presentato un villeggiante che teneva in braccio un gatto. Arrivò dal viale alberato sul lungomare, ignaro della nostra numerosa presenza, ma il divieto ad entrarvi si fece sentire da solo, col nostro ringhiare sommesso in lontananza e col movimento d'aria provocato dalle nostre code. Il villeggiante se ne accorse in tempo, avvisato del turbamento del gatto, animale che, pur essendo oggetto di scarsa stima da parte nostra, dobbiamo riconoscere che è provvisto di un udito finissimo. Quelle di spiaggia per cani sono storie di creature che, senza parole,intrecciano fitti dialoghi con l'uomo. Suoi compagni di viaggio, per il tempo di una vita breve, il cui ricordo si insinua nei luoghi dell'anima più cari e riservati. Storie realmente accadute.