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La bocca come alfa e omega della vita. La bocca riceve il primo nutrimento e una pietra nella bocca del defunto suggella il passaggio nell'aldilà. Nella bocca si compiono i riti individuali e quelli collettivi lungo il ciclo di singole vite e attraverso i cicli delle civiltà. Bocca, denti, lingua, palato, punti di partenza di percorsi associativi e narrativi. In "Dietro la bocca" di Menchu Gutiérrez il lettore assiste alla scena che anima il grande palcoscenico della bocca. Protagonista è l'umanità, un'umanità cristallizzata in categorie atemporali. Un prigioniero, un soldato, una donna, un cuoco, un farmacista, personaggi simbolici misteriosamente racchiusi nel microcosmo di una bocca/bunker, alle prese con il silenzio e il segreto, il sangue e il sapore, il sacrificio e il piacere, ripercorrendo ricordi, tradizioni e associazioni della bocca. Ma soprattutto un'umanità ferita dalla guerra: guerra come affermazione del sangue sopra ogni cosa e negazione della parola che passa attraverso la bocca. Quello proposto da Menchu Gutiérrez è un mondo rarefatto e poetico, lieve e dolente; un viaggio nelle profondità di un "io universale" intessuto di cultura e fantasia per ripensare la storia e l'umanità attraverso percorsi di pensiero inediti, che partono dalla bocca e a essa ritornano.