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Amina Eapen è un'indiana-americana che vive a Seattle e si guadagna da vivere come eccentrica fotografa di matrimoni. Quando la madre Kamala la chiama da Albuquerque, nel New Mexico, per dirle che la salute di suo padre Thomas è gravemente peggiorata, Amina si lascia tutto alle spalle e si precipita nella casa dei suoi genitori e della sua infanzia. Dalle pareti agli oggetti più minuscoli, ogni cosa fa di quella casa un vero e proprio armadio dei ricordi in cui è racchiusa la storia della sua famiglia: dalla fuga dall'India, dopo che suo padre aveva litigato con la nonna, al tragico pomeriggio in cui dall'Oriente giunse la notizia della morte della nonna e dei familiari nell'incendio appiccato da Sunil, il fratello sonnambulo di Thomas, ai primi giorni di scuola in cui tutti i compagni parlavano una lingua incomprensibile e sconosciuta. Tutto sembra irrimediabilmente e vanamente trascorso agli occhi di Amina - la famiglia, la giovinezza, l'esistenza presente fatta di uno sciocco, bizzarro lavoro - quando una telefonata da Seattle la informa che un noto gallerista ha visto alcune sue foto e vorrebbe esporle. Che sia il vero inizio della sua vita?