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Narrato in forma di diario, "Ricordi di un impiegato" fu pubblicato postumo nel 1920. D'ispirazione autobiografica, assieme a "Con gli occhi chiusi" è considerato dalla critica il romanzo che colloca Tozzi fra i maestri europei del secolo scorso. Il protagonista, Leopoldo Gradi, racconta di come è costretto a lasciare Firenze per andare a lavorare alla stazione di Pontedera, dove è stato assunto come impiegato nelle Ferrovie dello Stato. Leopoldo, appena ventenne, vede così stravolta la sua vita e si trova all'improvviso lontano dalla città, dalla famiglia e da Attilia, la ragazza che ama. Un amore difficile per la contrarietà dei suoi genitori, che si complica ancora di più per la distanza e per la malattia della giovane.