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"L'uomo è per natura un essere sociale", diceva Aristotele. Nulla di più vero e attuale. Ce ne accorgiamo oggi, sulle macerie della crisi globale, mentre si afferma la necessità di comportamenti virtuosi e finalizzati al bene comune piuttosto che all'interesse individuale. La cooperazione può essere una delle risposte a questo bisogno. Cooperazione come capacità di perseguire un vantaggio collettivo, esempio vitale di democrazia economica e di partecipazione. Eppure, il paradosso è che mentre si avverte il bisogno di cooperazione, questa - intesa come modello di impresa - viene osteggiata e penalizzata. Per ignoranza, disattenzione o, forse, per preconcetti mai completamente sopiti. Su tutti, quelli delle presunte facilitazioni fiscali e di chissà quali privilegi. La riprova è nelle manovre economiche dell'estate 2011 che, con superficialità e disattenzione, hanno innescato una "tempesta perfetta" capace di colpire pesantemente la cooperazione e di mettere a rischio la sua stessa sopravvivenza. Questo libro vuole smentire i luoghi comuni su una realtà profondamente radicata nella cultura e nella storia del nostro Paese. Prefazione di Giulio Sapelli.