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Un romanzo che si dipana nei giorni tristi della pandemia. Mesi surreali dell'isolamento e del distanziamento che lasceranno un segno per coloro che li hanno vissuti. L'autore in realtà va oltre il contagio che rappresenta la cornice entro cui si svolge una storia che potrebbe far venire in mente il Decamerone. Cinque donne e quattro uomini decidono di riunirsi per fuggire alla quarantena in un luogo ideale, dove il tempo si è fermato, in un'ala isolata di un antico palazzo di una cittadina marchigiana. Non sono lì solo per narrare dei racconti e trascorrere il tempo in compagnia, ma aspirano ad affrontare alcuni temi immortali come l'amore, la gelosia, il tradimento, l'egoismo, l'arte, la cultura, sempre al centro dell'uomo da millenni. Lo fanno con umiltà, coraggio, ironia e passione. Loro sono i veri protagonisti. Il loro vissuto prende corpo nel corso dei dibattiti giornalieri con i loro dubbi, desideri, aspirazioni a confrontarsi in un dialogo serrato, sincero e fecondo. Emergerà da parte dei convitati al banchetto la volontà e la determinazione a comprendere se stessi e gli altri. L'allegra comitiva ritroverà voglia di vivere, i piaceri di Bacco e per alcuni quelli dell'Eros, ma soprattutto la possibilità per ognuno di loro di riscoprire, attraverso situazioni anche avventurose, se stessi e l'anelito a diventare persone nuove. Anche dopo la fine dell'epidemia il dialogo resterà insostituibile come necessario nutrimento per tenere in vita quel banchetto ideale a cui tutti noi siamo invitati a partecipare.