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La storia del Palazzo della Farnesina, dal 1959 sede del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, è esemplare della riqualificazione del più importante cantiere dell'era fascista a Roma nel segno dell'arte contemporanea. Concepito inizialmente come Casa littoria, nel secondo dopoguerra l'edificio fu sottoposto a un radicale processo di riconversione, grazie a un'accorta regia progettuale e all'intervento degli artisti, chiamati, attraverso bandi pubblici, a ridefinire volto e funzioni dei nuovi uffici della diplomazia italiana. Il volume ripercorre le tappe di questa lunga storia: dai concorsi di primo e secondo grado alla posa della prima pietra, dall'abbandono del cantiere dopo la caduta del regime alla ripresa dei lavori e all'inaugurazione della sede nel 1959, dalla decorazione e l'arredo degli uffici all'acquisto e alla realizzazione delle opere d'arte per gli ambienti di più alta rappresentanza, fino all'istituzione, nel 1999, della Collezione Farnesina Arte Contemporanea, considerata nel 2017 «una delle migliori collezioni al mondo nel settore delle istituzioni pubbliche» (Mecenati del XXI Secolo - Corporate and Institutional Art Awards).