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Conosciuta in ogni parte del mondo, la vastissima opera di Luigi Pirandello ha dato voce a una folla di personaggi narrativi e drammatici che interpretano la crisi sulla quale si affaccia il Novecento. È l'immane malattia del nuovo secolo privo di certezze, che lo scrittore esplora e denuncia con gli strumenti della scienza psicologica ormai addentrata nei territori dell'inconscio e delle nevrosi. Nel corso degli ultimi mesi, donazioni e lasciti all'Istituto di Studi Pirandelliani e sul Teatro Contemporaneo hanno arricchito di nuovi testimoni l'opera e la vicenda umana di Luigi Pirandello. Finora sconosciuti, possiamo oggi contare su manoscritti di opere narrative, teatrali e saggistiche insieme con un numero considerevole di documenti privati, a cominciare dal carteggio con Marta Abba, attrice amatissima, al fianco del grande scrittore durante un decennio decisivo per la carriera di entrambi. Luigi Pirandello è uno dei protagonisti del museo letterario Spazi900 della Biblioteca nazionale centrale di Roma. Allo scrittore siciliano è dedicata una sezione all'interno della prima Galleria degli scrittori, dove è possibile vedere il taccuino segreto, senza dubbio il più prezioso documento pirandelliano conservato dall'Istituto, il manoscritto delle "Elegie renane" e le prime edizioni delle sue opere più note. Tuttavia tra le collezioni letterarie della Biblioteca sono presenti altri rilevanti documenti pirandelliani "mai visti" in un percorso espositivo. È infatti relativamente recente l'acquisizione della Raccolta pirandelliana, entrata a far parte del patrimonio della Biblioteca nel 2011 e costituita da autografi, lettere, fotografie e opere a stampa.