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La straordinaria ricchezza di materiali iconografici riguardanti Tivoli, il suo paesaggio e i suoi complessi monumentali, conservati nelle collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, testimonia efficacemente la notorietà e l'apprezzamento tributati nel corso dei secoli a questo angolo di Campagna romana. Prescelto fin dall'antichità per la realizzazione di residenze destinate agli otia, l'imperatore Adriano vi fece costruire la sua villa-città e nel Cinquecento Pirro Ligorio realizzò la villa di delizie di Ippolito II d'Este, rimodellando le pendici di un colle. Il motivo dell'eccezionale interesse di questo territorio, entrato subito nelle mete privilegiate del Grand Tour, non risiede però solo nella presenza di questi celebratissimi complessi monumentali, ma deriva da un contesto paesaggistico altrettanto famoso, dovuto, in particolare, allo spettacolare salto che l'Aniene effettuava dentro il paese, in prossimità dell'acropoli tiburtina segnata dalla presenza dei templi posti sul ciglio dell'antro tufaceo, poi trasformato nell'attuale villa Gregoriana. Il volume esamina il paesaggio tiburtino seguendo le chiavi di lettura che nel corso dei secoli hanno spinto viaggiatori e artisti a percorrere questo territorio, affidando a lettere, manoscritti e opere pubblicate, così come ai disegni o ai dipinti, la memoria della sua bellezza. Documenti oggi per noi preziosi, che ci aiutano a riscoprire le sopite potenzialità di zone come la piana tra ponte Lucano...