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Il volume è il catalogo della mostra sull'opera inedita del Guercino dal titolo, "Il Guercino ritrovato. Quando Amore ferma la Guerra"; questo grande quadro, siglato e documentato, è offerto allo studio e alla pubblica fruizione, nella sede che è apparsa la più idonea per esprimere le sue valenze espressive e concettuali: il museo romano di Castel Sant'Angelo. Disperso nei meandri del collezionismo internazionale e nel disinteresse per l'arte del Seicento, viene svelato al pubblico all'interno di una struttura di allestimento che segue il movimento della conchiglia di Venere, e restituisce al contesto una narrazione visiva in divenire, come il Marte che, bandita la guerra, si muove al convegno amoroso. Il Guercino, mai soprannome fu più errato, è tra i pittori del Seicento, l'Età Barocca, uno dei protagonisti di questo secolo che esaltò al massimo i valori dei sensi: dalla pittura alla musica. Guercino, alias Giovanni Francesco Barbieri (Cento di Ferrara, 1591 Bologna, 1666), al pari di Guido Reni, Lanfranco e Domenichino, è tra i maggiori esponenti di quella "Scuola Bolognese".