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La crisi ambientale dichiarata da alcuni decenni interpella fortemente le scienze umane e politiche. Non solo perché sono chiamate a misurarsi con temi economici e sociali e a ripensare la sostenibilità delle forme di vita umane e il loro impatto sul pianeta, rispetto alle quali l'intenso dibattito sull'Antropocene è un esempio. Ma, soprattutto, perché il complesso del pensiero politico ha l'occasione di innovare le categorie e gli strumenti attraverso i quali ha messo a fuoco oggetti teorici e pratici quali modernità, sviluppo, crisi... Da alcuni anni, in particolare nel mondo anglosassone ma non solo, è possibile individuare un nuovo ambito della ricerca, sorto a cavallo tra diverse discipline, che ha fortemente innovato il modo di intendere il rapporto tra forme di vita umane e tematiche ecologiche. Questo ha consentito di superare gli steccati tra scienze della vita e scienze sociali, introducendo un punto di osservazione che, a partire dal mondo delle piante, dalle istituzioni tra gli animali, dalla crisi degli ambienti, ha permesso di innovare il pensiero ecologico e delle relazioni tra i viventi di questo pianeta. A cura di Marco Armiero, Federica Giardini, Dario Gentili, Daniela Angelucci, Daniele Balicco, Ilaria Bussoni.