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Se oggi viviamo in tempi di crisi, ciò che più è in crisi è la nostra capacità di immaginare un'alternativa, non solo rispetto allo specifico contesto politico e istituzionale, ma soprattutto rispetto al dato sistemico della società capitalistica. Questo libro ripercorre alcuni temi classici del rapporto tra governati e governanti, riaprendoli alle questioni più attuali e al rinnovato interesse per il linguaggio proprio del diritto. I saggi qui presenti, pensati nel confronto tra la scienza giuridica, la storia e la filosofia, intendono rispondere ad alcune grandi questioni del presente. Cosa significa l'attuale «uso politico del diritto»? Quale rapporto tra i movimenti e le istituzioni? Che relazione tra l'ambiguità della dimensione del potere e la fondazione di nuove istituzioni non statali? Cosa accade quando lo Stato non detiene più il monopolio della produzione del diritto? Se da un lato, le istituzioni, i dispositivi rappresentativi, le procedure di legittimazione attraversano una profonda crisi, dall'altro, l'epoca presente non ha ancora trovato le forme adeguate per rispondere a questo mutamento. La ricerca diviene allora un lavoro di immaginazione politica.