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Cosa spinge i giocatori e le giocatrici a giocare? Quali obiettivi si prospettano all'orizzonte, e con quali mezzi si è disposti a raggiungerli? E anche: esiste una posta a cui ambire, se si sceglie di non stare al gioco? Ma soprattutto: qual è la posta in palio, nel raccontare storie di giochi e di ludico? Questo volume approfondisce tali questioni nei racconti della scrittrice afroamericana Toni Cade Bambara (1939-1995), dell'italoamericana Rita Ciresi (1961-) e dell'autrice di origine ebrea russa Grace Paley (1922-2007). Esaminando le rappresentazioni dei giochi (attività inquadrate in una cornice spaziotemporale definita, con mosse e ruoli chiaramente individuabili ed esiti misurabili) e del ludico (la performance di un'attività riconoscibilmente giocosa, ma non inscritta in una cornice formale rigida e dagli esiti non misurabili), il libro ne evidenzia l'intreccio con le categorie di genere, razza/etnicità e classe, e indaga criticamente l'uso letterario dei giochi e del ludico interpretandone la ricorrenza tematica e il rapporto con la trasgressione come una strategia estetica dal preciso intento socio-politico.