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Io vorrei, onorevoli colleghi, che voi non deste soverchia importanza all'evento di cui vi faccio la relazione: ci colpisce, perché esso riguarda noi uomini, la nostra sorte; ma in sostanza nell'universo è un affare di ordinaria amministrazione. La scomparsa di una specie è affare conosciuto: migliaia di razze si sono estinte. I resti della paleontologia e della geologia lo dimostrano. Anzi i geologi hanno rilevato, seguendo le stratificazioni delle centinaia di millenni, che ogni specie vi è entrata per una malattia, per una specie di follia che aveva in sé: è nata, si è accresciuta armonicamente, ha acquistato forza ed espansione. Ma a un certo punto l'equilibrio degli organi si è turbato, e uno di essi ha preso il sopravvento. Così si estinguono le razze: e anche la razza umana si è estinta così. Forse è stato il cervello: il cervello che si è sviluppato troppo a spese del resto: il cervello che pesa in paragone di quello dell'ittosauro, e che ha portato alla perdizione. Il cervello che ha scoperto troppi segreti.