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Alfredo Oriani e il corpo in politica. Asceta della modernità, «precursore» del fascismo e individualista senza eredi

  • Editore: Il Ponte Vecchio
  • Isbn: 9788865419274
  • Categoria: Letteratura italiana: critica
  • Numero pagine: 136
  • Data di Uscita: 23/05/2020
  • Collana: Storie
14,00 €
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Il corpo in politica nel Novecento ha per emblema Mussolini, ma pochi sanno che il culto del capo ebbe inizio con la sacralizzazione del corpo di Oriani. Nel 1924 il corpo dello scrittore faentino era dissepolto e messo in un sarcofago esposto al Cardello, dov'era nato e vissuto (1852-1909). Nello stesso anno, a Mosca, il gruppo dirigente comunista sacralizzava Lenin, imbalsamandolo. Era l'inizio del primato del corpo in politica, che sarà alla base della ricerca di legittimità dei regimi totalitari, il fascismo e il comunismo sovietico. Ma Oriani eletto "precursore" del fascismo perdeva così la propria identità. Questo libro ricostruisce l'originalità di Oriani mettendo il corpo al centro dell'analisi: il corpo rappresentato nelle sue opere letterarie, quello recitato dal genio incompreso, quello di carne tentato dalla libertà. Tra i primi, Oriani ha saputo individuare nel nascente culto del corpo la polarità fra ozio dei ricchi e lavoro del proletariato, individuando una via di emancipazione sganciata da una logica di classe. La chiamò Rivolta ideale, guidata da una nuova "aristocrazia", aperta a tutti i singoli capaci di darsi una disciplina fisica e una coscienza. Il "matto" del Cardello aveva intuito, infatti, che la nuova tecnologia, come la bicicletta, potenziava il corpo, dandogli la forza di sfidare i fantasmi della notte, lo spazio e la fatica; di percepire inedite sensazioni intime: il vento sulla pelle e la velocità; e infine di costruire un tempo per sé.

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