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"Le poesie di questo nitido cantore incarnano i percorsi interiori che ognuno di noi vive nel suo io più profondo, quando la natura, il surreale e il sogno coesistono e si intrecciano in maniera ossessiva e struggente con il dolore, l'impotenza, l'abisso spaventevole che a volte scaviamo nei labirinti del nostro essere. Un poetare sempre riflessivo, silenzioso nell'osservare il mondo e farlo proprio... Ma che grida l'esasperazione e il senso di inazione per il soffi o vitale che pian piano soffoca. Lo stile ermetico, la punteggiatura ridotta all'osso, lontana dalla retorica e dal sentimentalismo rendono la lettura bisognosa di un tempo di sedimentazione. In questi versi densi emergono le tematiche cardine del poeta: il tempo e il dolore, la terra e la solitudine, la carne e il pensiero impastati nella stessa sostanza, amalgamati in una prospettiva metafi sica e misteriosa come i meandri ancora sconosciuti del cervello umano." (Dall'introduzione di Berardi Rosarita)