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Come è noto, Raffaello Baldini, il grande poeta di Santarcangelo, sosteneva che ci sono fatti che succedono solo in dialetto; come dire, eventi della nostra vita che possono essere pienamente vissuti e compresi solo attraverso la lente colorata del dialetto, della lingua madre, che ha un'espressività tutta sua, una capacità unica di dire cose che in italiano non avrebbero né lo stesso suono, né la stessa efficacia. In questo orizzonte, il nostro poeta dà il meglio di sé sui temi che più gli stanno a cuore, quelli della Romagna, al centro delle osservazioni, delle visioni, della memoria, quasi in difesa dell'irrompere della modernità. Oltre alle poesie in cui Lami si dedica a tratteggiare un affresco della Romagna, terra di identità, c'è spazio per composizioni di tono più leggero, più ilare, le zirudele: dalle chiacchiere delle donne alla politica, dai mestieri di una volta fino all'economia contemporanea. Chiude il volume una sezione di poesie in italiano, occasione di grande interesse per documentare come la lingua cambi lo stile, e anzi la pelle: dal realismo diretto alle trasfigurazioni, all'astratto, alle immagini.