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Carlo Bersani (Sogliano al Rubicone 1882 - Cesena 1965) contribuì autorevolmente alla crescita musicale di Cesena, soprattutto mediante la sua privata scuola di pianoforte, ma entro un'identità artistica radicata nelle vicende nazionali. Nondimeno, l'attenzione degli studiosi verso Bersani è sempre stata marginale, legando il suo nome agli interessi musicali di Renato Serra. Nei decenni vicini a noi, le eccezioni si devono soprattutto a Cino Pedrelli, che aveva apprezzato in vita quel profondo musicista cieco; per il resto, l'attuale letteratura critica serriana talvolta incrocia perifericamente l'amicizia di Carlo - salvo l'immancabile attenzione di Marino Biondi. La verità è che la parabola bersaniana appare di complessa valutazione, inquadrabile in una rete culturale-musicale sparsa tra concertismo, didattica, riforma musicale sacra, estetica e filosofi a musicale. Fu questo talento d'insieme ad accompagnare Bersani lungo la vita, unito ad uno spiccato idioma etico. Ne sarebbero rimaste attratte personalità dallo sguardo aperto, tra cui Renato Serra ed Amintore Galli, che lo ammirarono e ne cercarono consiglio.