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La natura e gli animali - come Stefano Melandri confessa accompagnando questo suo aureo libretto, nel quale celebra la varietà e la bellezza delle stagioni - lo hanno sempre affascinato: fin dai primi anni di vita amava gli spazi aperti, le corse nel verde, gli orizzonti infiniti nei quali, allora come ora, perdeva la cognizione del tempo. Le sue quattro stagioni sono per questo dedicate al cuore pulsante del mondo naturale, dalla piccola formica al grande orso, rappresentando estati ed inverni, primavere ed autunni come dame affascinanti, che signoreggiano sui paesaggi rappresentati nelle trasmutevoli metamorfosi e nelle emozioni che destano nel cuore degli uomini. «Auguro ai lettori un piacevole viaggio dalla primavera all'inverno - scrive il poeta - immaginando la vostra rinascita protetti da queste pagine leggere», e li invita a farsi guidare «da una fresca brezza estiva per poi riposare su un letto di foglie autunnali».