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Che l'interesse verso i "senza fissa dimora" in questi ultimi tempi stia crescendo pare innegabile. A seguito del considerevole intensificarsi del "fenomeno", del diffondersi della paura, del senso di fastidio se non addirittura di repulsione nei loro confronti, oppure del maturarsi di una sensibilità collettiva riguardo ad un problema che interpella; o a seguito di altro ancora? Non si può parlare di motivazioni reciprocamente escludentisi; la questione è quanto mai complessa. E, se per un verso non è superfluo chiedersi da quali di queste o da altre derivi un tale accresciuto interesse, per altro verso si avverte la necessità di una conoscenza sempre più ampia ed approfondita della realtà e delle esigenze di queste persone; una conoscenza, per quanto possibile "diretta" e si aggiunge non fine a se stessa, ma orientata all'acquisizione di modi di pensare, di rapportarsi e di agire più corretti ed adeguati nei confronti di quanti di fatto vivono sulla strada. Premesse e coordinate che hanno ispirato il lavoro di cui si consegnano le risultanze.