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Poche città possono vantare una ricchezza di storia e d'arte come Ravenna. La storia qui raccontata evoca l'impareggiabile patrimonio artistico e architettonico di una città che si fece teatro delle vicende che, al tramonto dell'Impero Romano d'Occidente, la portarono sul proscenio del mondo e la elessero a sede della grande arte architettonica e musiva del Medioevo profondo, e a farsi ricetto della tomba di un re barbaro, che aveva sognato il pacifico incontro di diverse culture. E ugualmente, la città si fece luogo ove raccogliere per sempre il più grande dei poeti, capace di dare voce al desiderio poetico di un intero millennio, e di eternarlo. Basterebbe questo per rendere la storia di Ravenna la più affascinante tra quelle di una terra, la Romagna, pur ricchissima di luoghi e di memorie. Sennonché, Ravenna ha saputo anche costruire, una contemporaneità ricca per vivacità economica, predisposizione industriale, vocazione portuale. Senza contare che qui nacquero il movimento cooperativo e alcuni partiti destinati a segnare la storia del Novecento: crebbe qui la passione civica con la gloria della Resistenza e i principi della solidarietà, dell'uguaglianza, dell'integrazione.