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Chi è Paolo Marconi? Me lo chiedo da anni, da decenni forse, e se lo chiedono in tanti: i suoi amici, i suoi parenti, ma la cosa più sorprendente è che se lo chiede anche lui, tutti i giorni. Questo gli rende l'esistenza molto più creativa. Continua a interrogarsi sulla vita, sull'amore, sull'amicizia, sul sesso, sulla politica, e su se stesso perché non si ferma alla prima impressione e non vuole definirsi in maniera semplicistica. Si evince dalle sue poesie, dalle sue storie e dai suoi racconti. Provoca i ricordi di ieri e dell'altro ieri traendone molto piacere e questo piacere lo ritrasmette, tra le righe, con lo stesso entusiasmo. Spesso tratta i suoi temi con spietato cinismo per poi alleggerirli in maniera sensibile ed empatica. Passa dalla più sottile ironia alla goliardia estrema in una partita a scacchi tra il serio e il faceto. Affronta la paura come una sua essenza considerandola la parte migliore di se, come in una visione kafkiana.